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Necropoli celtica e romana di Cascina Roma

Necropoli celtica e romana di Cascina Roma


La legislazione inerente le opere pubbliche, che dagli ultimi decenni offre alle Soprintendenze l’opportunità di eseguire ampi scavi archeologici preventivi, ha indubbiamente dato un grande impulso ai ritrovamenti, e il costante controllo dei lavori – un archeologo dietro ad ogni ruspa – permette di ritrovare anche ciò che non è riscontrabile né con ricerche di superficie, né con la consultazione di altri dati d’archivio.

È stato questo il caso della recente scoperta dell’area sepolcrale presso la Cascina Roma a Bernate Ticino che, nel volgere di pochi anni ha avuto la singolare ventura di essere attraversata da due diverse infrastrutture. In entrambi i casi, vi sono state condotte approfondite indagini archeologiche, preliminari alla realizzazione delle opere.

Nel 2005, in occasione della costruzione della linea ferroviaria AV/AC, si ritrovò un interessante gruppo di tombe – dodici degli inizi del IV secolo, più una inconsueta del sec. I d.C. con amuleti apotropaici in oro ed ambra.

Nel 2011, un’altra infrastruttura, la Variante all'autostrada A4 di Bernate Ticino, venne ad essere tangente per un tratto alla linea ferroviaria già realizzata e, anche in questo caso, la Soprintendenza per i beni archeologici eseguì uno scavo archeologico preventivo, che si estese per mq 3400.

Sono state così rinvenute altre numerose sepolture d’epoca romana, che ampliano notevolmente il quadro conoscitivo dell’utilizzo dell’area sepolcrale, ma anche alcune che, inaspettatamente, spostano indietro di secoli le sue origini.

Al limite nord dello scavo si sono, infatti, trovate tombe con corredi di epoca celtica del III-inizi II sec. a.C., che costituiscono un’assoluta novità per il territorio di Bernate Ticino.

Nella totalità dell’area indagata, si sono riconosciute cinque fasi di frequentazione, così schematizzate:

Fase 1 – III-inizi II sec. a.C.
Tombe d’età celtica, possibili apprestamenti cultuali: edificio a cella e fossato.

Fase 2 – I sec. d.C.
Dopo un lungo periodo di apparente abbandono, la ripresa dell’uso sepolcrale dell’area è attestata da tre sepolture del I sec. d.C. che suggeriscono la presenza di una piccola comunità stanziata nei pressi, mentre resti di canali e recinti, orientati secondo la centuriazione, sono forse legati allo sfruttamento anche agricolo dell’area in quel periodo.

Fase 3 – III-IV sec. d.C.
Dopo un’altra apparente cesura temporale nel periodo medio imperiale, la frequentazione dell’area sepolcrale riprende in maniera consistente in età tardo-romana con un nutrito numero di sepolture, per lo più ordinatamente orientate secondo un asse SE-NO.

Fase 4 – post-romana
All'utilizzo sepolcrale dell’area, con le tombe ormai obliterate, segue un periodo di sfruttamento per scopi agricoli, testimoniato dalla realizzazione di due canali ortogonali, forse d’epoca medievale, che attraversano tutta l’area scavo.

Fase 5 – tardo medievale-rinascimentale
La vocazione agricola dell’area rimane sostanzialmente invariata fino ai nostri giorni; l’unico elemento diacronico è un ampio canale che, ancora documentato nel XVIII secolo, viene interrato alla fine del XIX secolo.

I materiali di entrambe le campagne di scavo sono esposti in una sala ad essi dedicata presso il Museo Civico G. Sutermeister di Legnano (MI), Corso G. Garibaldi 225.


Documenti allegati:
Tombe in età romane Tombe in età romane (1,02 MB)


Area sepolcrale Area sepolcrale (1,46 MB)